Daria mi stringeva i capelli mentre gemeva nella mia bocca, e il suo corpo si muoveva contro il mio come se avesse aspettato quel momento da sempre. Il mio ex fidanzato ci guardava rapito, immobile, con gli occhi che brillavano di eccitazione, mentre il marito di lei mi prendeva con forza da dietro.

Tra di noi c’erano quasi trent’anni di differenza, ma ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano al lavoro, l’età smetteva di contare.

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Il silenzio dell’ufficio era rotto solo dai tacchi di Laura. Si voltò, sguardo tagliente: — Ancora qui, capo? Marco la spinse contro la scrivania, le labbra sulle sue. La camicetta si aprì, le dita tra le cosce: — Sei già pronta per me. — Allora prendimi. Qui. Ora.

Credevo fosse solo il mio vicino silenzioso. Ma quella sera, inginocchiata sul suo tappeto, ho scoperto quanto mi può dare piacere... una lingua sulle mie dita dei piedi

Mi guarda dall’altro lato dello schermo , ha la telecamera spenta ma lo sento , il suo respiro diventa più insistente, sta godendo, il suo pene si sta indurendo e a me questo gioco fa impazzire!

Non era una cena qualsiasi. Lo avevo capito da come Dave mi guardava quando era entrato, come se già sapesse che quella sera sarebbe stata diversa. Aveva un modo di sorridere appena, un sorriso che prometteva più di quanto dicesse

Una ragazza vogliosa che si accinge ad aprire una cam su RIV...

Valentina è al suo primo giorno di lavoro, ma i suoi colleghi la umiliano con le richieste più semplici. Ne parlerà con il suo capo, che approfitterà del carattere timido della sua nuova segretaria che scoprirà di avere un indole vogliosa e obbediente.

Eravamo due sconosciuti, io bendata, abbandonata completamente ad uno sconosciuto …piacevoli sensazioni….

[...]Tornò con un sorrisetto soddisfatto, prese il suo posto e sfilò dalla borsetta le sue umide mutandine di pizzo, anche queste nere e, senza alcuna agitazione, le porse all'uomo accanto a lei, l'amante sconosciuto. L'uomo sorrise e dentro di sé, ammise di essere piacevolmente sorpreso da tale mossa. [...]

Lui era lì. Alto, abbronzato, con movimenti misurati e silenziosi. Ma bastava uno sguardo, una parola, e io sentivo cedere le gambe come se dentro di me qualcosa riconoscesse il comando. Non quello arrogante, ma quello naturale, istintivo. Come un animale selvaggio.

Una Mistress che racconta come sottomette, tortura e punisce il suo Slive............ Avvolto nel domopac come una mummia subisce penetrazione anale, Aghi nei capezzoli, nel glande, ortiche sul corpo, e............. Scopri il testo

Era una di quelle sere lente, in cui il tempo sembra sciogliersi. La casa era silenziosa, la luce calda, soffusa......

Una sveltina molto bagnata

Non riesco ad aspettare, le faccio scendere, le strofino fra le gambe e sono già bagnata di desiderio, chiudo gli occhi per godere di questa sensazione mentre penso quanto sei crudele

Io la mia inseparabile amica Clara ed un nostro professore ❤️????

Mi tolsi i vestiti lentamente. Lei mi osservava, nuda, sotto le coperte.

Al mio risveglio, un desiderio improvviso aveva preso il sopravvento su di me. Così, immersa nella quiete della spiaggia deserta, avevo deciso di abbandonarmi al piacere

Era una sera di pioggia sottile, quella che sembra sussurrare più che cadere. Ruby entrò nel piccolo caffè d’angolo, scuotendo l’ombrello con una grazia involontaria. I capelli, leggermente umidi, si erano arricciati sulle punte, incorniciandole il viso con un’aria quasi disordinata. Si guardò intorno, incerta. Poi lo vide.

La stanza è avvolta da una penombra calda e avvolgente. La luce fioca di un lampione penetra tra le tende socchiuse, illuminando il grande specchio a figura intera che domina la parete. Mi guardo...

Un'incontro passionale e fugace avvenuto un teatro antico, tra una giovane donna di nome Isabella e un affascinante uomo sconosciuto dal piglio dominante.

Come in preda ad un raptus, in ginocchio al tuo cospetto, mi afferrasti il capo e avvicinatolo al tuo pene in bella vista, duro in attesa di tornare in vita hai soffocato il mio tormento provocando ogni conato

Sono le 7.30 del mattino, una notifica al telefono mi segnala un tuo messaggio. -“Buongiorno amore, ti aspetto da me tra un’ora, poi andremo a pranzo insieme. A più tardi, ti amo!” Come sempre, breve e conciso.

Il sole si appoggiava pigramente all'orizzonte, allungando le ombre sulle dune di Fuerteventura. Il vento caldo portava con sé il profumo del mare e il sussurro delle onde, un sottofondo perfetto per un pomeriggio che si spegneva lentamente. La spiaggia nudista, nascosta e selvaggia, sembrava appartenere solo a chi aveva il coraggio di scoprirla.

Il cinema di periferia, un vecchio edificio in mattoni dalla facciata ormai scolorita, era un rifugio per i pochi abitanti della piccola città. L'interno, con poltrone rosse e tappeto usurato, emetteva un'atmosfera calda e avvolgente. Il proiettore lanciava immagini sullo schermo, e le luci soffuse creavano uno spazio ideale per incontri furtivi.